martedì 5 maggio 2009

CAROTINA, Abruzzo 26-30/04/2209

Domenica 26 aprile 2009:
C’è un pagliaccio su questo treno!
Un pagliaccio che è un pò in preda al panico: cosa mi aspetterà in questi giorni? Cosa porterò a casa? Ho forse troppe aspettative e resterò delusa? Partire così da sola mi fa un pò paura, come legherò coi pagliacci che troverò là?

Giovedì 30 aprile 2009
C’è un pagliaccio in borghese su questo treno!
Un pagliaccio che torna a casa col cuore gonfio di emozioni!
E poi tornare a casa è una parola grossa perché allora dovrebbe anche tornare indietro, là da dove è appena partito. Gli hanno rubato un pezzettino di cuore tutti quanti! Eppure ora lo sente più grosso, così gonfio!
Possibile che tutta l’altra gente che c’è sul treno (ed è veramente pieno), non lo senta battere così forte? Non lo senta palpitare, muoversi, agitarsi, urlare.
Mi sento così sciocca, commossa, felice. Uno stereotipo, una frase fatta. Non riesco a trovare parole che non siano banali. Eppure mi sento tutt’altro che banale in questo momento! Il mio ego è alle stelle, una settimana di assoluta riconoscibilità. Quante persone che hanno conosciuto Carotina, in quanti a dire BIDIBIBODIBI ETCIU’, essere attesi e poi i “quando torni?”. UN BAGNO DI POPOLARITA’.
E perché tutto questo? Solo perché hai dato loro un sorriso, la tua sola presenza, una stretta di mano. Solo perché eri lì ad ascoltare, solo perché eri lì per giocare, parlare, pranzare assieme a loro. Ho veramente fatto un affare!
In modo del tutto egoistico porto a casa visi, sguardi, baci lanciati, occhi lucidi di commozione e di stanchezza, il blu elettrico delle tende dei campi, paesini in pietra che trovi “seguendo l’asfalto”. E spero di essere riuscita a dare anche solo un centesimo di ciò che ho preso, un piccolo attimo di distrazione.
Perché lo scambio mi sembri un pò più equo.
Come farò a condividere tutto questo? Sono SENZA PAROLE! Ufffaaaaaaa!!!
E adesso smettetela di ridere amici, lo so che pare incredibile, va bene, va bene, diciamo che ne ho un pò meno del solito!!!

Lunedì 4 maggio 2009
Ancora mi sembra tutto un pò strano, un pò diverso, forse sono solo io a guardarlo con occhi diversi. E poi ripenso ai miei splendidi compagni di avventura della scorsa settimana e sorrido, sorrido senza saper smettere, sarà una nuova forma di influenza? Grazie ragazzi, grazie della compagnia, dei giochi, delle battute (anche quando mi avete messa in mezzo). EHI EHI, vedete di non pensare male! Brugola non preoccuparti era in senso metaforico. Grazie delle chiacchere, dei caffè.
Grazie perché le alchimie che si creano vanno al di là di ogni cosa, anche del fatto di conoscersi poco sia come persone che come pagliacci, anzi è proprio allora che diamo il meglio di noi. Grazie perché ho imparato tanto guardandovi.
Grazie Cioppino perché ci sei e non ci fai, per la magliette interne, per il dormire a pantaloncino. Grazie Merci per le risate a crepapelle, per la tua presenza rassicurante da vero orco buono. Grazie Gigi per essere il capitano come tu solo sapresti esserlo, per i consigli, le mattinate con sveglia all’alba, le stradine impervie ed assolutamente improponibili che hai saputo farci percorrere.
Grazie a Maria, Mariano, il suo babbo e la sua energica mamma perché convivono con tutto quello che è successo giorno dopo giorno, ora dopo ora, sentendosi fortunati per essere stati solo spettatori e non protagonisti, perché vorrebbero poter aggiustare ogni cosa e fa loro strano vivere normalmente, perché non sanno di preciso cosa è più giusto fare, ma ciò che fanno lo fanno con tutto il cuore.
Grazie per l’accoglienza, per i letti caldi e per averci sfamato.
Grazie a Giulia perché nonostante la sua paura per i pagliacci (che però adesso è passata vero?), mi ha fatto amica, anche quando sono partita, e perché tutte le sere prima di addormentarmi la penso così siamo un pò più vicine.
Grazie a Luca, perché se non ci fosse un tale coordinatore/animatore, bisognerebbe inventarlo; grazie per aver coccolato i piccoli della materna quando piangevano; grazie per aver condiviso il “potete passare domani” di quella simpaticona della preside. Grazie a tutta la tribù di Luca per la splendida serata passata in compagnia, per le patatine, le cotolette, il peperoncino, le barzellette, gli indovinelli, etc. etc.
Grazie al direttore del campo Camilleri ed a tutta la sua compostezza.
Grazie a tutti coloro che sono già stati là, per aver aperto molte strade; a chi andrà per portare avanti questo splendido progetto; a chi non potrà andare, ma è là col cuore.
Grazie a Batuffolo perché questa mattina leggere la tua email mi ha ricordato il vostro coraggio, il vostro spirito, la vostra gioia di vita; mi sa che siete tutti un pò pagliacci lì da voi.
Grazie a Brugola perché non solo mi ha sostenuto nella decisione di partire, ma ora mi ha già chiesto fra quanto ho intenzione di tornare, non sarà che senza di me si è divertito troppo?
Grazie alla mia mamma, a Doppio che tutte le sere mi chiamavano per assicurarsi che stessi bene sia fisicamente che psicologicamente.
Grazie per tutti gli sms, le telefonate, è proprio bello non sentirsi mai soli!
Come concludere? Sapete quale canzone mi ronza in testa in questo momento?
“SONO UN PAGLIACCIO FORTUNATO PERCHE’ MI HANNO REGALATO UN SOGNO,
SONO FORTUNATO PERCHE’ NON C’E’ NIENTE CHE HO BISOGNO……
E’ ANDATA COME E’ ANDATA: LA FORTUNA E’ DI INCONTRARVI ANCORA”

Bacini, bacioni, bacetti

Carota&Debora

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