Ma allora scrivete proprio tutti! Anziani e novelli! E allora ci (ri)provo anch'io.
Decido all'ultimo momento di aggregarmi alla spedizione. Arrivo per primo e comincio a pacioccarmi un pò Giulia. Una bellissima bambina che, assieme allo zio (con i tempi che corrono è meglio precisarlo...), aspettava che il resto della famiglia finisse la visita al nonno Francesco ricoverato in oncologia.
Arrivano a ruota Trillì, Sciapò e tutto il resto dell'allegra banda. Si fanno i gruppi e, come da previsione, mi ritrovo con la mia collega angela Mukka e la nostra pupilla Trillì. Devo ammettere che non ci sono parole che possono tranquillizzare il debutto di una novella claun. Solo l'impatto della prima camera può essere utile per far capire a grandi linee il nostro splendido compito. E così, dopo neanche un minuto dall'inizio del servizio, Trillì era già entrata splendidamente nel suo ruolo. Anche per quanto riguarda il nostro gruppo, è stato un servizio molto bello. Ricco di risate e di tenerezza, come nella camera di Grazia, una donna molto debilitata che preferiva non farci entrare. La solita chiave magica "facciamo solo un palloncino e andiamo". Si entra in punta di piedi e dai suoi occhi si leggeva quasi un non uscite. Mi teneva la mano e continuava a ringraziare tutti piangendo. E poi, la mia solita fidanzata di fine mese, la signora Concetta da Foggia. Fare servizio in quella camera è un pò come se fosse lei a farlo a noi. Una persona solare ed allegra che, tra italiano e pugliese, teneva banco a tutti. E Marielle, la moglie di quel signore che il mese prima voleva accaparrarsi Ecceterina per il figlio in cambio di un paio di calzini. A proposito: dice di avere una cantina stracarica di vino e salumi e sarebbe felice che andassimo a svuotargliela con una bella merenda sinoira!!! E poi, Livia e la sua compagna nella prima camera. Gli infermieri avevano avvisato che forse non ci avrebbe accolto per il suo stato fisico. E invece ci ha ospitati per un bel quarto d'ora. E poi ancora tante altre camere una più meravigliosa dell'altra. E la cantata con lo zio Enzo a concludere è stata molto toccante. Perdere un figlio non è come perdere un genitore. Una forza d'animo che credo in pochi avrebbero avuto!
I soliti saluti nella hall e poi tutti a casa.
Grazie a tutti e grazie a Mukka e Trillì.
Max & Diesel
giovedì 26 febbraio 2009
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