Sono davanti a un portone con un cartello con su scritto "bagni pubblici".
Il mio primo pensiero è "ma dove sono finito?"
Entro nella sala un pò titubante e vedo coppie di persone che con i piedi fermi avvicinano i loro busti facendo contrappeso con le mani, questo è il mio primo esercizio della giornata.
Subito dopo si balla usando le sole mani appoggiate a quelle di un'altra persona.
Ora è la volta del salto all'interno di un gruppo pronto ad accoglierti fra le sue braccia, per adesso tutto sotto controllo.
Salgo su una sedia sopra una scrivania, mi tremano le gambe, chiudo gli occhi, raccolgo le braccia al petto e mi lascio andare all'indietro. Per un attimo una sensazione di vuoto e subito dopo il sollievo.
E' la svolta, ora mi sento parte di questo gruppo, sono molto più a mio agio.
In coppia ci si gratta vicendevolmente la schiena, le braccia, le gambe.
Si raccontano storie senza senso: la cistifellea con un'erezione, l'uomo di Neanderthal, il tonno giallo. Mi ritrovo a impersonificare un marito che non ha fatto la spesa, un militare che non esegue gli ordini impartiti, un altro marito incapace di soddisfare sessualmente la moglie traditrice. A gruppi di 4 persone iniziamo a percorrere una lunga strada in auto. S'incontrano personaggi di vario colore: preti, donne incinte, mafiosi, tifosi da stadio, militari, non vedenti, etc.
Mi sto divertendo molto.
Iniziamo a fissarci negli occhi, ci abbracciamo, ci accarezziamo e ci teniamo per mano senza provar alcun disagio.
Sono seduto davanti a una persona a me sconusciuta e inizio a raccontare momenti gioiosi della mia vita. Ora tocca a lui raccontare ed io ascolto con attenzione. Chi ascolta non pone domande e ci si guarda sempre negli occhi con naturalezza. I 3-4 minuti di tempo volano, cosi come volano nell'esercizio successivo, quando divisi in gruppi di tre persone, ognuno esprime cosa gli piace di se stessi. Nella mia vita non mi era mai capitato di elencare i miei pregi, ho sempre cercato di mostrarli materialmente. Mi sento felice e lo sono ancora di più quando ascolto gli altri due miei compagni.
L'ultimo lancio del gomitolo verso tutti i partecipanti esprime il significato della giornata: tutti hanno contribuito a rendere speciale l'evento. Ognuno di noi ha legato di più con alcune persone ma l'energia che si è creta ci ha legato tutti insieme allo stesso modo.
Ho conosciuto persone fantastiche e spero di rivederle presto.
Sono entrato in quella sala con la voglia di fare il corso clown di febbraio e ne sono uscito con una voglia ancora più forte.
So benissimo che il lavoro in ospedale è tuttaltra cosa, ma questa esperienza ha fatto crescere im me la convinzione di diventare claun, claun della Mole del Sorriso.
In questo breve racconto non ho voluto nominare nessuno, ma ora mi sento in dovere di ringraziare con tutto il cuore Violina. Lei mi ha invitato a partecipare a questa magnifica giornata e di ciò le sarò sempre grato. Inoltre fare insieme a lei l'Angelo è stata un'esperienza unica e molto emozionante.
Aldo.
martedì 30 novembre 2010
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