lunedì 8 dicembre 2008

BRICIOLA, Candiolo 07/12/2008

Eccomi a voi, è da un'infinità che non scrivo più una condivisione.
Sempre di corsa sempre con tremila casini, oggi però, soprattutto
dopo un mese in cui non sono riuscita a fare servissio, vuoi per la
salute della mia mamma, vuoi per la mia salute, sabato scorso ho
dovuto dar forfait all'ultimo, mi sento di imprimere ancora a caldo
tutte le mie emossioni.

Sono Capo Turno e sono in ritardo, saremo in
pochi, il grande Steto ha la febbre mi ha avvertito in mattinata,
Doppio e Sciapò mi dicono che saranno in ritardo, inconto Solleone
Macchietta Delfino e Penelope, che fare? Come suddividerci?

Per fortuna i due sciammannati ce la fanno magicamente ad arrivare in
orario, faccio e disfo i gruppi, siamo dispari che casino 4 + 3,
no troppi, allora 2 + 2 + 3, ok.
Non ho mai fatto servissio con quel bel ragassone di Solleone, ne approfitto,
sono CT, eh eh decido io e mi becco il George Clouney della Mole.
Schiaffo Sciapò, Macchietta e Delfino e Penelope a Doppio, loro tre 5° piano, noi al 4° chi finisce prima raggiunge gli altri

Al quarto piano, ci accoglie una triste notizia... un paziente è deceduto, parenti in lacrime, aleggia in tutto il reparto una cappa pesante, riusciamo a
fare veramente poche camere solo l'ultima in fondo, con Elena e
Priapo, come l'ha definito Solleone, ed il loro figliolo un pò
eccentrico, ci fanno rompere il ghiaccio, sospirone di sollievo.
Si va al quinto con l'umore più alto.

Ed infatti, una camera più bella dell'altra, sicuramente all'oscuro della triste notizia.

Commovente la camera di Tom Cruise-Franco, con la maschera d'ossigeno
era talmente bello che sembrava Top Gun, nonostante le risate ci
siamo lasciati con qualche lacrima di commozione, lacrime di gioia
gliele ho definite.

Nell'altra con Margherita ed Ebe, sfidiamo
l'infermiera che dice che non riusciamo a far neanche sorridere Ebe.
Giochetto da ragazzi, Solleone le strappa non so quanti sorrisi e
persino risate. Bravo il mio compagno.
E poi Carla, una signora in rosa, tutta sola soletta, non ha nessuno, il marito è invalido a casa, ma la lasciamo sorridente, il mio compagno, mi prende
come parafulmine, facendo battute sul mio essere zitella, ma la spuntiamo.

Ebbè! Che dire? Ho il cuore colmo di gioia, ci voleva, penso alla mia mamma ora lontana a Vicenza da mio fratello.
Sta ancora male, spero che la facciano ridere come io ho riso a Candiolo.

Che bello quello che facciamo e che bello sentirselo dire e
ripetere, non ne avrò mai abbastanza.

Grazie amici, per avermi letto, ci vediamo martedì.

1 commento:

Pensieri , emozioni... ha detto...

Mitica la nostra Briciolina.
Avrei voluto esserci anch'io, ma non ho potuto.

Kalmo