martedì 14 luglio 2009

KALMO, Candiolo 11/07/2009

Dico io, si può avere in garage circa 3000 (tremila) nasi rossi e non averne uno con l'elastico?
Eppure mi è successo, per fortuna è arrivato in mio soccorso il Mitico Balcone.
Sabato a Candiolo, io Balcone e la voce Angelica (Trillì), raga, vi assicuro che è un vero piacere per le orecchie sentirla cantare, non a caso sta portando in scena un musical con i suoi amici della parrocchia, neanche a dirlo è la protagonista, interpreta la Madonna.
Ok, ho già scritto troppo, partiamo dal quarto piano, lato sinistro, dopo un paio di stanze abbastanza tranquille (dove Balcone e Trillì danno un saggio delle loro abilità, io mi limitavo a far finta di cantare), entriamo in una stanza con due ragazzi, non ricordo i nomi, Balcone inizia a strimpellare, io faccio due palloncini e li porgo ai parenti di uno dei 2, noooooooooooooooooooo, il loro accento per me è una musica, sono di Catanzaro, un rione vicino dove sono nato, due chiacchiere e scopro che la signora è un collega di lavoro di una delle mie innumerevoli cugine. Ma dimmi te, anche a Candiolo trovo parenti concittadini.
Torniamo a noi, andiamo avanti con Balcone e Trillì cantando e sparando cavolate a tutto andare, è un bel gruppetto, ci troviamo bene, nessun accavallamento e protagonismo da parte di nessuno di noi.
Finito il nostro lato saliamo a quinto piano, diamo una mano ai nostri soci, entriamo in una stanza, ci sono la paziente, la sorella e le nipoti. Balcone inizia a suonare pezzi anni 60 sfidando le sorelle ad indovinare i titoli, povere, vedendole in difficoltà cercavo di dare loro una mano, ma niente da fare, non riuscivano proprio ad azzeccarne una nonostante Balcone non sbagliasse una nota. Qui abbiamo avuto un piccolo intoppo, la paziente era stanca e voleva riposare, Balcone suonava imperterrito, Trillì a ruota, io mi sono accorto, ma non riuscivo a farmi notare dai miei compagni, ad un certo punto, alla fine della canzone di turno ho bloccato il chitarrista e siamo usciti in buon ordine. Parlando tra di noi, mi hanno confessato di non essersi accorti di nulla.
A volte siamo talmente presi dal fare del nostro meglio che non ci accorgiamo di quello che succede intorno a noi, per fortuna abbiamo rimediato in tempo.
Lo dimostra il fatto che abbiamo, poco dopo, incontrato le signore in corridoio e ci hanno salutato calorosamente.
Un abbraccio.
Kalmo

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