Anch'io ero a Candiolo dopo tre mesi abbondanti di fermo. Purtroppo, per la prematura scomparsa di un mio carissimo amico, mi ero fermato un attimo. Non sapevo come avrei potuto reagire in una camera oncologica ed ho preferito non mettere a rischio il mio gruppo. Ma finalmente sabato si parte. Ero teso come una corda di violino. Sono stato un'ora e mezza nel cercare di preparare le valigie con la mia solita precisione maniacale ed alla fine ho buttato tutto dentro alla rinfusa con la solita tecnica del "ritorno dalle vacanze". Mi ritrovo in gruppo con la mia bimba Haidi e la mia pupilla Trillì. Dopo le prime 6 camere vuote ed un gentilissimo e composto rifiuto, troviamo una camera disposta ad accoglierci con un simpaticissimo Antonino, anzianotto siciliano che ha dovuto sopportarci parecchio. Il buongustaio dell'arte culinaria, ci ha eruditi su una specialità che per lui è una ghiottoneria: lingua e interiora. Che bello vedere la faccia soddisfatta di Haidi, aveva l'acquolina in bocca mentre lui descriveva nei minimi particolari tutte le operazioni di preparazione dei vari piatti. Si passa poi nella seconda camera dove una simpaticissima Livia col figlio ci accolgono felici. Si scherza per tutto il tempo, fino al momento fatidico in cui mi nomina la concorrenza sleale. Doppiomalto!
A questo punto, il nostro servizio poteva considerarsi finito. Ma Ciripì viene a chiamarmi. La signora Maria voleva cantare, ma non aveva la musica. E si va di corsa a trovarla. Una volta entrati in quella stanza, mi sono reso conto di aver predicato bene e razzolato male. Eravamo sei claun in stanza assieme alla paziente, al figlio e alla nuora. La camera era molto spaziosa, lei era l'unica degente e ho peccato nel "far finta di niente", anche per il fatto che vedevo nei suoi occhi la gioia di averci lì. Abbiamo però riso, scherzato e cantato nella più completa compostezza, senza alzare i toni e senza disturbare alcun vicino. E qui scatta il momento serietà. Maria ci congeda con un discorso. Ci parlava con le lacrime agli occhi, ci descrive la sua felicità nell'essere riusciti a farla ridere dopo aver passato un periodo in cui avrebbe voluto morire piuttosto che trovare il coraggio di affrontare la sua malattia. E mentre parlava, sento tra noi claun, tirare sù col naso. Sentendo quelle parole, il mio livello di orgoglio personale per l'aver intrapreso cinque anni fa questo volontariato, è salito verso l'infinito ed oltre! E qui ho commesso il secondo mio errore, non sono riuscito a trattenermi ed ho sentito il bisogno di dare un forte bacio a Maria. Ma che bello essere il membro del Direttivo. Nessuno mi ha fatto notare i miei errori. A parte gli scerzi, è stato un servizio con poche camere, ma molto intenso. Ringrazio le mie due compagne di avventura perchè sono state davvero bravissime (Trillì, Haidi)ed anche il gruppo che era con noi al piano e con cui abbiamo diviso l'ultima bellissima stanza (Gondoeta, Plin, Ciripì). Un abbraccio a tutti e buon inizio settimana.
Max & Diesel
lunedì 2 novembre 2009
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