lunedì 22 febbraio 2010

CAROTINA, Le Vallette 20/02/2010

Eccomi,come al solito l'ultima, il ritardo è il mio mestiere! Giornatona, quella di ieri, lunga, intensa, piena di emozioni ed impegni. Quindi preparatevi, oggi non sarò breve! Alzataccia mattutina e subito entro nei miei abiti da pagliaccio, abiti che ormai metto così spesso da fare veramente fatica a capire dove finisce Debora ed incomincia Carotina. E' troopppooo presto per i miei neuroncini che sono ancora in pigiama sul bordo del letto con gli occhietti pieni di nanna ed il cuoricino ancora addormentato. E così quando scendo dall'auto e raggiungo i miei compagni pagliacci quasi non mi guardo intorno ed il mio cuore è leggero, spensierato, felice di fare una nuova esperienza. E poi Saccottino ed Ondina che mi dicono di essere un pò tesi, impauriti, intimoriti, e mi rendo conto che io non ci avevo pensato, "alla paura".
Proprio come quando da bambina il primo giorno di scuola guardavo gli altri bimbi piangere e dicevo loro "perchè piangi??? è bello qui!". E Saccottino allora mi dice che non faccio testo, io! Forse è vero, forse è solo che oggi mi sono svegliata particolarmente positiva, forse è che l'entusiasmo per un'esperienza nuova batte la paura, forse è solo che voglio vivermela al meglio di me stessa, ma forse è anche perchè mi conosco e so che se cominciassi a razionalizzare mi renderei conto che coloro che sono costretti a vivere lì dentro hanno commesso qualcosa ed è giusto che paghino. E poi ecco arrivare i ragazzi del Telefono Azzurro e via si parte! E' strano essere completamente all'oscuro dell'iter da seguire, non so cosa devo fare, sono così impacciata, devo chiedere le cose due volte, la solita pasticciona, la solita Carotina! Debora osserva, senza pensare, lascia che Carotina guidi la sitazione a suo modo. Documenti, pass, gabbiotti con guardie, qualcuna delle guardie sorride, qualcuno un pò meno, qualcuno ci prova a fare una battuta, qualcuno ti guarda stranito, forse non approva. Ciò che si percepisce è un misto di curiosità e di diffidenza, tutto diverso dall'accoglienza degli infermieri in ospedale. E poi forse la voglia di essere coinvolti un pò anche loro, qualcuno non capisce che ci stiamo a fare noi lì. Non riesco a mettermi nei loro panni, un lavoro duro dove non ci può essere spazio per la commozione, dove la spensieratezza non può mai fare capolino. Chissà forse per loro sarà un giorno diverso questo, si potesse far qualcosa anche per loro, è come se alcuni di loro fossero spenti, neanche l'accenno ad un sorriso. Ed allora ad ognuno dico "buon lavoro", e mai come oggi mi rendo conto che per fortuna esistono persone che hanno la capacità e la voglia di affrontare simili professioni. Sbarre, cancelli, chiavistelli, controlli, sguardi che scrutano, eppure nulla pesa troppo forse perchè so di essere lì per mia scelta e so che potrò uscire quando più ne avrò voglia. Secondo piano, saliamo le scale e stupidamente mi riscopro a pensare "ma un ascensore no?". Hey! Carotina ci sei? Sei dentro un carcere! Sveglia! E poi eccoli lì, i pupattoli, così piccoli, così teneri, un pò straniti dai pagliacci, che subito corrono fra le braccia dei volontari del Telefono Azzurro, mentre a noi sta il duro compito di guadagnarci le loro attenzioni, ed anche quella delle loro mamme. Musica, trucchi, bolle di sapone, palloncini, cerchiamo di sfoderare tutto il nostro repertorio, ed il gelo iniziale comincia a cedere, chiedo ad una mamma, proprio quella che fà più la spavalda, se le piaciono le magie, mi guarda negli occhi ed allora mi chiede se con la magia posso farle vedere cosa c'è fuori, mi mancano le parole, un pò annaspo e cambio discorso, ora come mai sono consapevole di dove mi trovo. Nessuno si è accorto di nulla nel clima di festa generale che si è nel frattempo creato. Ora ci siamo anche noi, e si gioca tutti assieme e via anche con lo spettacolo di magia! E' brutto dire che mi sono divertita? Che sono uscita felice? E' stato bello giocare e non solo con bimbi e mamme, ma anche coi miei compagni d'avventura. E così le due ore sono volate e quando è stato ora di uscire pensavo a cosa si potebbe fare la prossima volta. All'uscita di nuovo impaccio totale, mi sa che non imparerò mai. Ancora guardie, ancora "buon lavoro", forse sarebbe stato meglio un grazie. A Saccottino ed Ondina posso solo dire che i claun sono sempre una garanzia, e tiriamocela un pò! Grazie amici! A tutti gli altri volontari vorrei dire che mi sa che anche voi ve la potete tirare un bel pò! Grazie per il grande regalo che ci avete fatto e credo di poter liberamente parlare a nome di tutti e tre. Grazie alla Mole eterna fonte di emozioni ed al direttivo che lavora perchè ciò avvenga sempre. Solo una domanda: "quando si rifà? Quando si rifà?"
Ho finito amici, scusate il mare di parole, ma è quello che sono.
Un grosso bacio.

Debora&Carotina

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