lunedì 8 luglio 2013

VIOLINA, Candiolo 06/07/2013

Anche io vorrei condividere il servizio di sabato a Candiolo. Innanzitutto grazie ai bei masculi che si sono aggiunti sabato! (si oggi sono ringrazievole!!!). Alla fine eravamo un bel gruppo, molto maschile rispetto al solito. Grazie alle sapienti doti organizzative di Friccio ci siamo divisi in gruppi. Io, Brugola e Patato, partiamo! Fortunatamente ospedale semi vuoto, poche stanze, ma intense, allegre, tanto feeling coi miei compagni e con Inox e Jambe con cui ci incontravamo e scontravamo e scambiavamo al quarto piano. Ma la cosa bella che vorrei condividire è l'atmosfera che c'era fra di noi, fra tutti, sotto nell'atrio, molta allegria, gioia, serenità. Lo so, ho rotto molto le scatole la scorsa settimana per i turni vuoti e la cosa mi aveva rattristata molto. Beh, sabato l'energia, le persone aggiunte, i giochi e i sorrisi mi hanno davvero ricaricata. Quindi come non concludere con un GRAZIE a tutti. A domani sera in piazza Baci Violina

PITTULA, Santa Croce 06/07/2013

Buongiorno a tutti, anch'io come Zolletta non scrivo quasi mai in lista per condividere le emozioni dei servizi, ma questa volta è diverso poiché il servizio di ieri merita un trattamento speciale, prima di tutto perché è stato strepitoso e poi perché si trattava del mio ultimo servizio con voi. Oggi in Pediatria ci aspettavano due bimbette fantastiche, A. molto timida, ma con un sorriso contagioso e S. che ha conquistato i nostri cuori. Entriamo nelle 2 stanze in punta di piedi, attente alle loro reazioni ed in perfetta sintonia, ed usciamo con una gioia indescrivibile. Le 2 principesse in modo molto diverso,sono state felici di aver giocato con noi e di aver passato una mezz'oretta divertente del loro sabato pomeriggio in ospedale. In particolare S. ci ha accolto con diffidenza e paura, non ho mai visto tremare una bimba in quel modo, ma poi la nostra voglia di farla sorridere ha vinto, siamo riuscite a farla divertire, giocare e parlare. Le bolle di sapone hanno avuto un effetto magico su S., e visto che i suoi fantastici genitori erano un po' provati ho deciso di regalarle le mie bolle di sapone dato che era l'unica cosa che riusciva a tranquillizzarla. In Pronto abbiamo aspettato che uscisse M. dalla visita per provare a calmarla, ho temuto potesse perdere le corde vocali dalle urla inaudite, ma quando è uscita ed ha trovato i nostri palloncini si è calmata ed ha iniziato a giocare. In maternità, tante belle mamme con tanti piccoli pargoletti molto stanche ma felici di accettare i nostri porta fortuna. Tre cose mi hanno colpito. Il ragazzetto super truzzo molto attento e gentile con la sua compagna sofferente ed adorabile con la sua figlioletta. "Raga, siete forti, volete venire a vedere la mia piccola A.?" Così ci ha portato al nido per presentarci il suo orgoglio...davvero commuovente! Una zia molto orgogliosa del suo piccolo nipotino, alla ricerca disperata di sua sorella che stava giocando a nascondino nel bagno! Una volta trovata ci hanno accolto nella loro stanza ricoperta di palloncini stupendi che la zia aveva portato da Treviso per farci una foto con il loro piccolo principe che per l'emozione ha sganciato una pipì molto lunga che ha sporcato tutto il letto della sua mamma. I 2 papà in terapia intensiva che ci hanno ringraziato per i porta fortuna lasciati ai loro piccoli angioletti. Insomma non potevo immaginare un ultimo servizio più emozionante di questo, con una compagna attenta e divertente come Zolletta non poteva che essere strepitoso. Sono una fan del Servizio a Moncalieri, perché dopo 4 anni sono riuscita a trovare la chiave giusta per interagire con i bimbetti e vi assicuro che tutte le volte che vado torno a casa con il cuore pieno di emozioni. Infine vi volevo ringraziare TUTTI per aver condiviso questi 4 anni con Pittula!!! Per chi ci sarà martedì sera ci vediamo in Piazza Castello. Buona domenica Pittula & Chiara

ZOLLETTA, Santa Croce 06/07/2013

Ciao a tutti Molini! Chi vi scrive è Zolletta, una che non condivide mai in lista perchè, in quanto chiacchierona, preferisce sempre parlare a voce piuttosto che scrivere (quindi anche un po' pigra se vogliamo)! Ma comunque oggi vi scrivo per raccontarvi di ieri. Io ieri mi ero segnata per andare a fare servizio a Candiolo; negli ultimi tempi sono andata più spesso al Santa Croce perchè, purtroppo, era sempre abbastanza scoperto. Ieri il Santa Croce era DI NUOVO in "emergenza" e quindi mi sono spostata. Voglio premettere una cosa: anche io, come molti in associazione visto quanto è emerso nella serata in cui abbiamo fatto condivisione nei gruppi e poi tutti insieme, mi trovo meglio a fare servizio con gli adulti piuttosto che con i bambini. E' normale che ognuno abbia una sua preferenza, che ciascuno si trovi meglio in un ospedale piuttosto che in un altro e che possa essere più o meno a suo agio con i marmocchi o con i grandi, ma comunque, secondo me, vale la pena provare a girare un po' di più, ruotare negli ospedali e non solo nei turni. Mi rendo conto che sembra quasi una petizione del tipo "Non abbandonate il Santa Croce", e in realtà è un po' così:D. Dal mio punto di vista e secondo la mia esperienza vi posso dire che, nonostante io mi trovi meglio ad interfacciarmi con gli adulti come ho già detto, ogni volta che vado al Santa Croce torno a casa contenta. Gli ultimi servizi lì con Strudel, Saccottino e Scheggia, Zio Michi sono stati davvero belli, appaganti.(GRAZIE, a proposito :) )! E ieri non ha fatto eccezione ovviamente: è stato proprio un bel servizio! C'era Pittula che è una garanzia: carinissima, attenta e divertente! Grazie per aver condiviso con me un pomeriggio davvero speciale. Nel reparto di pediatria abbiamo incontrato una bambina timida timida ma che però poi rideva davvero di cuore insieme a noi e alla sua mamma e un'altra piccolina, spaventatissima, che ha davvero rubato il cuore sia a me che a Pittula. La mia socia claun ha trovato la chiave giusta per riuscire a connetterci con lei: le bolle di sapone, la sua passione abbiamo poi scoperto!!! Vederla tutta concentrata, sempre più sorridente è stata un'emozione, una bambina proprio speciale con due genitori altrettanto speciali... Al pronto invece abbiamo incontrato una bimba, talmente bella che sembrava uscita da una pubblicità, che i palloncini sono riusciti a calmare dopo averla sentita gridare come un'aquila mentre la visitavano (che acuti ragazziiiii!!!). Su in maternità abbiamo visto tanti piccini e tante piccine, mamme stanche, ma comunque sorridenti, una zia carinissima che in quanto a palloncini per il nipotino ci faceva una concorrenza sleale e un papà, giovanissimo, attento e premuroso con la moglie/fidanzata e davvero super orgoglioso della sua bimba: "Oh, venite a vedere mia figlia???" :). Davvero un bel servizio, intenso come ovviamente non sarò riuscita a far capire attraverso le parole! Volevo solo provare a raccontare che i servizi al Santa Cruz ti lasciano addosso qualcosa di speciale e che, anche se non si è soliti avere a che fare coi bambini (tipo me!), sono poi loro a guidare noi con la loro naturalezza e i loro sorrisi senza confini... ;) Proviamo a buttarci un po' di più! Ancora una volta grazie di cuore a Pittula e ancora una volta un invito: ANDATE ANCHE AL SANTA CROCE! :D Bye Bye, Zolletta

NUVOLA, Gradenigo 07/07/2013

Ciao, anche io vorrei testimoniare l'avventura di ieri, condividendo alcune cose, senza ripetere quello che, con estrema proprietà di linguaggio, ha espresso cosi' bene la cara Piu'o Meno. Buffa la prima parte: tre claun in cerca del reparto, che percorrono su e giu' scalette e corridoi con la sensazione, sempre sbagliata, di essere arrivati nel posto giusto. Ma difficilmente il claun si perde d'animo e cosi', guidati da un impeccabile senso pratico, siamo ritornati agli antichi percorsi e voilà, messo piede nel reparto (giusto). Intensa la seconda parte: abbiamo incontrato molti pazienti, molti di loro anziani, qualcuno un po' confuso, con difficoltà a interagire. Ma a tutti quelli che ci hanno accolto, abbiamo dato un po' del nostro personaggio svampito, un po' mago, un po' cantante, un po' indovino, un po' presentatore. Ci siamo mescolati nel proporre e l'insieme direi che è riuscito discretamente bene, si è creata un'atmosfera serena e divertente , tra Jambè, Piu' o Meno e la Nuvola sottoscritta, che ha reso il servizio scorrevole e leggero. La leggerezza è importante, è forse quello che ci vuole quando hai a che fare con persone cosi' delicate come possono essere gli anziani, che ti ripagano con i loro sorrisi e gli sguardi divertiti, magari senza parlare. Grazie a Jambè , che ha sopportato le due comari Piu'o Meno e Nuvola, e grazie per la vicinanza a Tickitacky, Semolina e Pittula. Buona serata! Nuvola

PIU' O MENO, Gradenigo 07/07/2013

Miei cari. Questa mail non è una semplice condivisione, ma il racconto di un'eroica avventura avvenuta ieri tra le mura del Gradenigo! Protagonisti: Nuvola, PiùOMeno e Jambé. Ebbene ecco qui: giunti al Gradenigo non abbiamo grandi difficoltà a dividerci in gruppo, visto che siamo solo sei, ma ben altre erano le difficoltà che attendevano i nostri eroi! Per evitare che ci succedesse di nuovo di rimanere a bussare all'infinito davanti alla porta chiusa di urologia, Pittula ci consiglia un'altra strada. La sua spiegazione è accolta dalle occhiate perplesse mie e di Nuvola, ma da un'esclamazione gioiosa di Jambé "ah, sì, la passerella!". Nuvola ed io dunque decidiamo di riporre tutta la nostra fiducia nell'orientamento del nostro uomo e ci avventuriamo così alla ricerca dell'Ingresso Promesso. Passiamo la Passerella, apriamo molte porte nessuna delle quali però pare introdurre in un reparto. Proseguiamo la nostra marcia, un po' inquieti. Giungiamo così in quello che a tutti gli effetti pareva un reparto: sollevata chiedo a un'infermiera "dove siamo?" Ma la risposta non è quella attesa! "Siete in fisiatria, urologia è nell'altra palazzina, dovete passare la passerella". Ormai ci è chiaro: la passerella è contro di noi e ci sta impedendo di giungere a destinazione! Finalmente Nuvola ha un'idea geniale: tornare indietro e provare a entrare dalla porta a noi nota! L'idea è accolta con gioia dai nostri eroi, senonché un nuovo/antico nemico è all'orizzonte: la Porta resta impietosamente chiusa e nessun essere umano si manifesta all'orizzonte. I nostri eroi parevano spacciati, ma ecco che Jambé ha l'intuizione definitiva: scendere al piano inferiore, prendere da lì l'ascensore e così riuscire finalmente ad entrare nel Reparto Promesso. Questo preambolo non è stato fatto per supportare coloro che (senza ragione) sostengono che io manchi di capacità di orientamento, bensì per confortare altri che potrebbero avere simili problemi: diffidate sempre dalla Passerella! Ma questa avventura non ha impedito che il servizio con i miei due fantastici compagni di gesta eroiche fosse meraviglioso! Meraviglioso fin dalla prima stanza dove una signora molto anziana, vedendoci, ci dice di andar via perché non ha soldi. Le rispondo che "non vogliamo soldi, ma SORRISI" e lei ribatte "appunto, non ho SOLDINI!". E quando mi avvicino al letto per farmi capire, accetta il nostro fiore con le lacrime agli occhi dicendo che non si ricorda nemmeno più il nome della nipotina per l'emozione e non smette più di ringraziarci. Meravigliosa la signora Giuseppina, che non ci vede, ma ci sente (e questo basta!) e partecipa attivamente al nostro gioco di indovinare i nomi. Meravigliosa la stanza tutta femminile con una signora albanese che non capiva neppure una parola di italiano, ma a cui siamo riusciti a fare un gioco di magia. Meravigliosa la nostra sintonia e il nostro avventuroso pomeriggio! Un servizio come questo val bene un'avventura in un labirintico Gradenigo! Grazie a Nuvola e Jambé, a Tichytachi e Semola, ma soprattutto a Pittula per gli avveduti consigli! ;) Baci a todos, PiùOMeno

mercoledì 12 giugno 2013

MICCETTA, Candiolo 08/06/2013

Ragazze che carica!!! E' stato meraviglioso leggere le condivisioni una dopo l'altra e ho deciso, durante la mia pausa pranzo, di condividere qualcosa anch'io. Sabato il servizio è stato bello, leggero, pieno di sorrisi e anche di cibo! Si perchè, accompagnata da Patato, abbiamo notato la voglia famelica di N'Euro che si informava sulle sagre più pazze di tutta Italia. Si è passati dalla panelle del signore di Marsala, ai piatti tipici del Canavese. Ragazzi, sono uscita da lì che ero quasi sazia!!! Mi è rimasto un 'neo' però, non riesco a non pensare ad una signora peruviana, in Italia ormai da 10 anni che, guardandomi fissa negli occhi, mi ha detto con un sorriso eccezionale: '' Stamattina stavo male, ma adesso mi sento meglio!!'' uff, mi è venuta la pelle d'oca (anche adesso!) Avrei voluto abbracciarla!!! Invece sono rimasta 'professionale', anche troppo secondo me, e su questa cosa vorrei lavorarci un pò. Con il senno di poi, ripensandoci a casa, mi sono sentita inadatta come claun, in quel momento, perchè la figura che rappresento in stanza non sempre è vicina ad Ilaria. Mi è sembrato di essere stata superficiale ed è una cosa che non mi appartiene affatto e di questo non riesco a farmene una ragione!! Mi sta venendo il magone solo a pensarci!! Sicuramente non avrò reso l'idea di quello che mi passa per la mente da sabato, ma ci ho provato! Un bacio a tutti, Miccetta (introversa!)

PIU' O MENO, Candiolo 08/06/2013

E arrivo PiùOMeno tempestiva anche io. Sono andata sabato a Candiolo con il cuore che pensava al raduno e la testa preoccupata per la tesi, ma è bastato un attimo che tutto è stato assorbito dalla bellissima complicità delle mitiche Polpett e Bolla! E dopo mezz'ora ci accorgiamo di aver fatto solo due stanze, in cui il tempo era volato. Belli tutti i pazienti e i parenti, bella la giovane mamma che non ha avuto la forza di parlare per tutto il servizio e ha lasciato che scherzassimo con le sue figlie, ma che alla fine è riuscita a chiederci di fare una foto con loro. Belli tutti i pazienti che ci hanno accolto in ogni stanza con un sorriso e da cui non riuscivamo più ad andare via. Quando sono tornata a casa, il tempo di una doccia ed ero di nuovo fuori con gli amici. Ma la testa e il cuore erano ancora in servizio e non ho parlato d'altro che delle "nostre stanze". Per me è sempre faticoso partire di casa (e affrontare l'ardua prova dell'orientamento, come sapete), ma quando mi rimetto in strada al ritorno sento sempre perché questa fatica non ha mai la meglio sulla voglia di andare e di esserci!! :) GRAZIE MOLE!! :) PiùOMeno

BOLLA, Candiolo 08/06/2013

Anche io in questi giorni ho ripensato molto a sabato. A questa mitica signora cieca che si è alzata a fare un giro e alla sua vicina di letto che ci ha ringraziato per averle fatto volare il tempo che non passava più. La fine di quella flebo, quella voglia matta di vestirsi subito e poi andare via, a casa, a festeggiare con i suoi cari. Non mi capita quasi mai, a distanza di giorni, di pensare solo alle esperienze positive vissute in servizio. Devo riuscire a digerire, a volte, prima quelle "brutte" e pesanti. Questa volta no, la positività ha vinto. Di brutto proprio! Se ci penso meglio, ha vinto anche nella stanza di un papà molto malato, ma con una figlia (sorella-pantalona di Polpetta) raggiante, che si è fatta truccare, e che parlava al papà nonostante avesse gli occhi chiusi e fosse poco cosciente. Cara Mole nun c'è sta nient da fà: ogni servizio è un'emozione, una ricarica, un insegnamento, una forza. Mi è dispiaciuto immensamente saltare il "raduno Mole", ma non sarei partita con l'umore giusto, ma soprattutto avrei avuto la testa altrove. Il prossimo anno sarebbe bello organizzare e mescolarci con le altre associazioni e le altre esperienze, come un pò di raduni fa! :) sempre nel mio cuore! Baci, bolle e sogni belli a tutti Bolla

POLPETTA, Candiolo 08/06/2013

Ciao molini. Eccomi un pò in ritardo per condividere il servizio di sabato a Candiolo Arrivo in Ospedale in macchina con Bolla. Stanca fisicamente da una mattinata lavorativa, ma super carica per un sevizio atteso da mesi (tranquilli a questo giro ho lasciato la macchina in garage). Ci dividiamo in gruppi e via per il 5° piano con Più o Meno e Bolla, sin da subito mi trovo in perfetta sintonia e il servizio scorre con una piacevole armonia che non provavo da tempo. Ancora ora la mia mente và alla signora Alessandra di 87 anni che a causa del diabete è quasi del tutto cieca, chiacchieriamo un pò e cerco di alleviare il malincuore portando il suo pensiero verso qualcosa di più leggero, e funziona, poco dopo la vediamo passeggiare per i corridoi con il figlio che ci confida di quanto sia sorpreso nel trovar la madre con tanta voglia di camminare, che bello!!! un'emozione indescrivibile:. E poi Più o Meno che si ingegnia nel costruire con un palloncino l'iTOP per far comunicare due simpaticissime signore dai loro letti (davvero grande!). E che dire del sig Giuseppe di 86 anni, dinamite pura, con una carica e una battuta sempre pronta, non mi meraviglio quando la moglie ci svela il suo nomignolo, " bricconcellin ". Insomma un servizio lungo, tante camere, molti sorrisi e un esplosione d'emozioni. Bello bello bello, questo è il servizio che ti riempie il cuore e ti dà la carica per iniziare un'altra settimana lavorativa al 100%. Sono orgogliosa di essere una MOLINA!!!! GRAZIE GRAZIE GRAZIE !!!!!! Un GRAZIE di CUORE a tutti i compagni di turno e alle mie due fantastiche spalle di servizio Bolla e Più o Meno P.s. c'è solo una cosa che ancora adesso non rieco a capire, ma quando tutti dicevano che il mio nome è azzeccato si riferivano alla simpatia, verò?! ^_^ Vi abbraccio Polpetta

martedì 11 giugno 2013

SCHEGGIA, Santa Croce 08/06/2013

Buon pomeriggio Molini, qualche riga per condividere il servizio di ieri. E' venerdì sera, esci dal lavoro con un po’ di influenza, tanta stanchezza dovuta alla settimana lavorativa intensa ed un raffreddore che ti mette ko, passi in farmacia e prendi del paracetamolo… santo Para, fa sempre bene in ogni situazione, e ti metti a letto. Alle 23 la situazione è pessima, pensi in un'altra situazione darei forfait, ma domani non c'è nessuno che possa sostituirmi e far saltare il servizio non se ne parla. Discuti un po’ con te stessa, con chi ti è vicino e con la mamma che come ogni mamma ti suggerisce di stare a casa, vista la situazione. Il sabato mattina va meglio, altro paracetamolo, qualche commissione e poi via verso casa della Pittula. Un rapido aggiornamento in auto sulle ultime vicissitudini di entrambe. Le comunico che oggi saremo in 2 e 1/2 a fare servizio, ma questo non sarà di certo un aiuto, l'inquilino richiede tante energie ed ogni tanto dovrò fermarmi!!! Qualche chiacchiera ancora e siamo al Santa Croce, arriviamo in pediatria; strano il pronto soccorso è spento ed una strana calma domina il reparto, non facciamo in tempo a bussare che le infermiere ci invitano per un caffè… strano dico io... cerco di capire, e in un attimo si apre un mondo, sentiamo cantare e festeggiare un compleanno qualche camera più in là, l'infermiera ci ringrazia subito di essere arrivate e ci comunica che D., 13 anni è l'unico paziente, oggi è il suo compleanno gli hanno permesso di rimanere ancora un giorno in pediatria perché il giorno dopo verrà trasferito al reparto di oncologia, gli hanno diagnosticato un brutto male ma lui non lo sa. Con la voce un po’ rotta ci chiede di "animare" un po’ la festicciola. Entriamo in camera ed è una vera festa di compleanno, la camera è stata trasformata, ci sono torte, bibite, bambini, cappellini e festoni… e arriviamo noi. Rotto il ghiaccio dei primi momenti il servizio o meglio l'animazione della festa è tutta in discesa, una sintonia ed armonia perfetta con la Pittula, ci si conosce bene, ci si intervalla e ci si ascolta come una coppia collaudata. Un susseguirsi di giochi, colori, magie e palloncini, dopo più di un'ora salutiamo D., i suoi amici e la sua famiglia e si continua verso il pronto dove sono arrivati dei piccoli pazienti. Uscite dal reparto di pediatria ci dirigiamo verso neonatologia, nello spostamento poche parole, tanti sguardi ed un coro all'unisono: "Meno male che siamo venute!" Il reparto di ginecologia e neonatologia non ha molti degenti, beh del resto la luna si è fatta due settimane fa i nanetti sono già nati e siamo in un momento di tranquillità, continua la sintonia perfetta e la semplicità del servizio. Ci prendiamo qualche momento per fare due parole anche con le infermiere e fare gli auguri alla super Caterina che festeggia gli anni. Usciamo relativamente presto, ci meritiamo un bel gelato e condividiamo le forti emozioni vissute. Assolutamente un servizio fantastico e motivante. Rientro a casa, chiamo la mamma le racconto cosa ho vissuto e orgogliosa le spiego: "Vedi mamma è per questo che dopo 10 anni ho ancora voglia di andare in ospedale e di dare qualcosa!" Sono servizi e momenti come questo che mi rendono orgogliosa di quello che faccio, che mi motivano e mi danno la forza di continuare nonostante gli impegni e la stanchezza. Un abbraccio cari molini e buon rientro a chi è ancora di raduno. Scheggia 1/2

martedì 4 giugno 2013

PETITA, Candiolo 01/06/2013

Buongiorno molininini! Eccomi a condividere un sabato Candiolese. Mancavo dai servizi da mesi, l'ultimo a gennaio. Nel frattempo a Candiolo hanno ribaltato la reception, il caffè delle macchinette è aumentato di 5 cent, e l'ansia da prestazione è diventata da un sassolino ad un blocco di marmo! Mi preparo, stiro il camice, lo piego e parto, arrivo presto, passati quei 5 minuti a convincermi che non avevo sbagliato ospedale, realizzo di aver scordato il mio bel camice stirato sul tavolo della cucina, la prima volta in 9 anni!!! L'ansia diventa una intera cava di marmo. Arrivano tutti, Rondinella con i suoi fantastici dolcini e la sua allegra tranquillità che mi rasserena, poi a ruota Saccottino, Grissino, Vitamina e Paracetamolo, siamo in 6. 2 gruppi. Io parto con Grissino e Paracetamolo! L'ansia mi accompagna fino alla prima stanza. Un paziente dorme, ma l'altro ci vuole, allora parliamo piano piano, usciamo uno alla volta per fare palloncini, e l'ansia si dissolve in una bolla di sapone, ci sono, sono presente. Tra noi tre scatta l'alchimia ed è fatta. Una stanza via l'altra. Stiamo per bussare ad una stanza con la porta socchiusa, scorgo sul tavolino una parrucca sistemata con cura su una sagoma di polistirolo. Ci scambiamo uno sguardo d'intesa come per dirci: massima delicatezza! Entriamo e la giovane coppia ci accoglie con dei sorrisi stupendi, iniziamo le nostre gags e Elisabetta ci chiede di colorare "lei" indicando la parrucca. Le ha dato un nome. Faccio una coroncina, ma lei dice, no no, truccate il manichino, uhhhmamma. Grissino prende in prestito i trucchi di Saccottino e via, un trucco claun al manichino di polistirolo (con tanto di naso rosso by Moledelsorriso). Onestamente sono stata sulle spine fino alla fine (non mi era mai successo di dover truccare il manichino porta parrucca di una paziente in stanza), con Grissino che teneva il manichino e Paracetamolo che stemperava la situazione con barzellette, palloncini e battute. Ttutto ciò filmato dal marito di Elisabetta che voleva un film per i bambini (CIAO BAMBINI!). Prseguiamo, ultima stanza, troviamo una famiglia bellissima piena di energie con cui sfoggiamo tutte le nostre capacità magiche, si ride, si sorride, siamo tutti li, non ci sono note stonate. Finiamo, ho le gambe distrutte, neanche avessi corso una maratona, ma sono carica di energie. Un servizio bellissimo! Non mi sono neanche accorta del tempo trascorso! Ragazzi... essere un claun di corsia è FIGHISSIMO!!! Grazie Grissino e Paracetamolo!!! Voglio ancora dilungarmi un pò per una piccola riflessione (non condivido mai, ma quando lo faccio non mi ferma nessuno): Mai come sabato durante il servizio, ho realizzato quanto sia servito negli anni il percorso fatto in associazione. Gli allenamenti, che fossero di improvvisazione, di micromagia, palloncini o cazzari. Le condivisioni, i raduni, le cene e anche le discussioni mi hanno insegnato a conoscere me stessa, i miei compagni claun. Ho imparato l'importanza di SAPER ASCOLTARE E OSSERVARE. Ho imparato che se ci si ascolta e ci si coordina ci si diverte di più (perchè si evita di far casino). Ho imparato che in stanza bisogna essere presenti e "ascoltare" anche nel silenzio, gli stati d'animo del paziente. Ho imparato a farmi guidare dai miei soci di servizio e quando è il mio turno guidare con calma, senza disorientarli. Questo per dire grazie alla Mole. Per quello che è stato fatto e per quel che viene programmato per il futuro! PETITA!

ONDINA, Candiolo 25/05/2013

Non condivido da parecchio tempo. Ammetto che, oltre a non aver avuto molto tempo, la scorsa settimana ho impiegato un pò a metabolizzare il mio sabato Candiolese. Ero ancora un pò frastornata e, parlando con Macchietta martedì ad allenamento, ho capito che non ero l'unica, anche lei carica di emozioni e con la stessa voglia di condividere, ma un pò frenata forse dall'emozione stessa. Un gruppo bello, allegro, solare che scaccia via l'ansia causata da due mesi di assenza da Candiolo. Parto per le stanze con Pitagora e Pesciolina e da subito avverto che sarà un servizio speciale, e infatti così è stato. Senza bisogno di troppe parole, si é creata subito una sintonia e un affiatamento che mi hanno fatto rilassare, "divertire", sciogliere, stare bene, e per questo ringrazio le mie due splendide compagne di servizio e i pazienti che ci hanno accolto con un sorriso e una gentilezza che mi ha emozionato. La fine del servizio è stata per me un pò particolare, in corridoio abbiamo incontrato un gruppo di persone, una giovane ragazza ricoverata, circondata dalle amiche, dal futuro marito e dai genitori, qualcosa in me scatta all'improvviso. La conosco, non la vedo da anni perchè è la ex fidanzata di un mio caro amico, ma me la ricordo, si chiama E.... E la ricordo così bene soprattutto perchè, la sera prima, il mio amico mi ha detto che era malata. Senza dirmi dove si trovasse, quindi, potete immaginare cosa posso aver provato in quel momento. Sopresa, incredulità, panico, imbarazzo, provo ancora questo insieme di emozioni ora che sono qui a scrivere, come non mi accadeva da tempo. Lei non mi ha riconosciuto e credo sia stato meglio così. Non so se avrei saputo gestire quello che provavo se lei avesse riconosciuto la persona dietro al naso in questo modo, invece, dopo un primo momento di smarrimento, ho provato a concentrarmi su quello che stavamo facendo, sulle risate che le stavamo facendo fare, sul suo sguardo sereno e sono andata avanti, un pò frastornata emotivamente, ma sono andata avanti. Non è stato facile e solo avere un gruppo intorno così solido mi ha aiutato a sentirmi forte in quel momento e protetta quando, a servizio concluso, ho spiegato loro la situazione. Quindi, GRAZIE PITAGORA, PESCIOLINA, MACCHIETTA, BRUGOLA, SACCOTTINO, FRICCIO, DELFINO. Un ritorno a Candiolo intenso, che non dimenticherò. Buon pomeriggio a tutti Ondina

venerdì 24 maggio 2013

STELLA, Candiolo 18/03/2013

Sabato, mi preparo e, dopo quasi un anno, ho tanta agitazione, paura di dimenticarmi qualcosa, di truccarmi male, di fare brutta figura, di non riuscire a entrare in sintonia con le mie compagne; ma ho voglia di farlo, di buttarmi. Per cui, mi preparo, mi trucco e passo a prendere Nuvola, parliamo del più e del meno e arriviamo a Candiolo: capperi, tutto cambiato, l'ospedale è in ristrutturazione e mi dicono da parecchio! Incontro le altre ed è un coro di: "Ciao Stella, come va?!" Io cerco di essere spiritosa, ma dentro, tanta agitazione. Ci dividiamo in gruppi e si parte. Io, Nuvola e Delfino, e già sull'ascensore, mi faccio conoscere!!! A causa della mia agitazione e il mio non stare mai ferma, con la borsa, ho suonato il pulsante dell'allarme!! Una voce ci chiede: "tutto bene?" Che figura! Poi arriviamo al 5° piano e, per incanto, entrati nelle prime stanze, supportata dalle mie due splendide compagne e dalle apprendiste claun che ci hanno accompagnato (Sole e Fiore) incomincio a rilassarmi e, di stanza in stanza, voit-là, la paura è passata ed è rimasta solo tanta serenità e contentezza. Ringrazio tutte le mie compagne di avventura di sabato: Grissino, Zia Maty, Nuvola, Macchietta, Delfino, Tichy Tachy, Ricciolo e le due infermiere apprendiste Claun (Fiore e Sole) che mi hanno fatto sentire bene, tranquilla, supportata. Grassssieeee!!! Stella

martedì 7 maggio 2013

PIZZETTA, Santa Croce 04/05/2013

Ciao a tutti! In genere non riesco a scrivere dopo il servizio, principalmente perché il sabato sera è alquanto improbabile che io sia a casa! :-) Chiaramente non ci sono riuscita neppure questa volta, ma nonostante il ritardo, ho voglia di parlarvi di questo servizio e di condividere con voi la mia giornata! Allora, come al solito io mi trucco ed imparrucco a casa, e devo dire che provo alquanto piacere nel vedere le facce della gente che mi guarda, ciò che ho in viso è per me la rappresentazione di un vanto! Bene, uscendo dall'ascensore mi sono trovata davanti il ragazzo che mi faceva i dispetti quando eravamo bambini, io l'ho guardato e ho sorriso (mai fatto salutandolo), immaginando cosa stesse pensando! lui invece, serio come al solito mi ha detto "ciao" e c...o ma sorridi un pò! Vabbè, sono arrivata al Santa Sroce per la seconda volta da quando sono con voi e c'era già Ziomichi che mi aspettava. Siamo partiti e siamo andati a trovare gli unici due "bimbi" presenti nel reparto. Le solo motivate dal fatto che Marco non era esattamente un bimbo,aveva infatti 15 anni! Invece Alice ne aveva quasi 7. Chiaramente l'approccio con un quindicenne, per altro piuttosto dolorante, non è affatto facile, infatti devo davvero ringraziare Ziomichi che parlando di moto è riuscito ad intrattenerlo, di qui in poi i nomi delle persone che abbiamo incontrato sono per me vaghi ricordi, per chi non lo sapesse io sono un disastro con i nomi, tra me e Ziomichi non ne facciamo uno buono :-), ci siamo poi spostati al pronto soccorso dove abbiamo scherzato e chiacchierato parecchio con una bimba di nome Ale qualcosa e un'altra con un nome spaziale, infatti non ricordo se era luna o stella. C'era poi una ragazza che aspettava gli esiti degli esami, fortunatamente è stata promossa, di cui non so il nome e non ricordo neppure che nome le abbiamo dato noi. Poi ci siamo spostati dalle mamme, abbiamo fatto una marea di palloncini ed anche un fiore blu-nero per un trapocopapà interista e prima di tornare a casa siamo andati a salutare i piccoli amici conosciuti. Ringrazio tantissimo Ziomichi, non solo per il passaggio in moto successivo al servizio (che figo tra l'altro), ma soprattutto per il sostegno durante questo servizio da me un pò temuto, principalmente per l'approccio con i bimbi, e per avermi raccontato di alcune sue esperienze che ancora una volta mi fanno apprezzare e comprendere l'importanza di un volontariato come il nostro. Sono stata alquanto prolissa (scusate), ma spero che queste parole possano essere un pò uno stimolo per tutti coloro che avrebbero voglia di andare in servizio, principalmente al Santa Croce! Provate, provate e provate! Incredibilmente i bimbi non mangiano claun, preferiscono lo yogurt alla banana :-) Spero di non avervi annoiato e beh, se l'ho fatto leggetemi prima della buona notte :-) Baci baci PIZZETTA

lunedì 6 maggio 2013

STRUDEL, Santa Croce 28/03/2013

Devo fare i miei complimenti a ZOLLETTA come prima cosa, sabato scorso è stato un servizio bello e molto ma molto appagante. Ore 14:45 e come sempre mi ritrovo da solo nella sala d'attesa del Santa Croce questo perchè non mi ricordo mai qualè l'ora giusta, ma oramai preferisco arrivare sempre prima e diventata un abitudine. Alle 15:00 in punto arriva Zolletta si parte. Entrati in pediatrica come sempre chiediamo dove si può andare e dove no, il personale dell'ospedale è sempre gentile e vi dirò di più loro sono contenti di vederci e questo ci rende felici, fortunatamente il reparto non era pieno e questo è un buon segno (meno bambini che stanno male). Prima stanza: appena entrati un bimbo di 5 anni con un sorriso grande quanto una casa, ci ha accolti come meglio non si poteva, che bello compagni molini queste sono le emozioni che un clown vuole viversi, cosa cè di più bello. Dopo circa una mezzo'oretta in stanza tra risate e momenti sciocchi siamo passati con la stessa armomia alla seconda e alla terza stanza sempre più magico. Pronto Soccorso: ci siamo soffermati un pò, nonostante più della metà dei piccoli stesse male tra raffreddori e febbri varie è stato un bel momento gioioso, giochi palloncini risate momenti teneri con abbraccio chi più ne ha più ne metta. Piani superiori: (quasi vuoto), ma non ci siamo persi d'animo in una stanza abbiamo trovato la fantastica compagnia di persone che aveva voglia di sorridere, (piccolo particolare una tra queste persone in stanza non tollerava il clown in se neanche i palloncini), ci siamo divertiti come dei matti, non sembrava neanche una stanza d'ospedale le risate sono state tante, Zolletta li ha intrattenuti con un gioco di carte che ha riscosso successo penso ne faranno un film chiedete a lei il titolo. Siamo usciti dalla stanza dopo un bel pezzo facendo cambiare idea alla donna che non tollerava i clown dicendomi che la mia risata stupida la faceva ridere, vedete quanto a volte basta poco per far cambiare idea alle persone ed io accolgo il complimento da clown e li lasciamo con un saluto e un abbraccio caloroso. Torniamo in dietro, ma ci siamo persi nei corridoi dell'ospedale saltando da un piano all'altro come indiani in città, immaginate le facce delle persone che incontravamo ho per le scale o quando si aprivano le porte dell'ascensore!! Che ridere finalmente con i nostri super poteri da clown siamo riusciti nell'impresa, ma ci siamo ancora fermati al pronto soccorso dove abbiamo chiuso in bellezza con tre marmocchi bellissimi. N.B. quando esco da un servizio come questi mi sento di poter volare, le emozioni vissute sono momenti indescrivibili che bisogna vivere per essere vivi è una carica fisica e mentale non bisogna scordare questo. VIVA LA MOLE e grazie a tutti voi per avermi dato la possibilità di essere Strudel e un grazie a tutti i compagni molini e sempre bello vivere momenti con voi. Bisogna essere un gruppo anzi una famiglia e tenerci in un grande abbraccio per far si che si possano vivere queste emozioni. A me fa stare molto bene nonostante le mille avversità della vita.. STRUDEL